Progetto
Lo studio FluiDiab2, per esteso “Studio della fluidità di membrana dell’eritrocita come biomarker personalizzato per una valutazione biologica quantitativa del rischio cardiovascolare residuo nel diabete di tipo 2“, si prefigge di studiare la correlazione tra alterazioni della fluidità di membrana dei globuli rossi e l’aumentato rischio cardiovascolare in una coorte di soggetti affetti da diabete mellito di tipo 2.
Lo studio, di tipo osservazionale prospettico, senza farmaco, multicentrico, ha coinvolto 3 centri in Italia:
Unità 1 (unità responsabile dello studio): Centro per le Malattie Endocrino-Metaboliche, UOC di Endocrinologia e Diabetologia, Policlinico Universitario Gemelli, IRCCS ( Coordinatore: Prof. A. Giaccari)
Unità 2: Università Cattolica del Sacro Cuore; Istituto di Fisica (Coordinatore: Prof. G. Maulucci)
Unità 3: Azienda Ospedaliera Pisana; UOC Endocrinologia e Diabetologia (Coordinatore: Prof. S. Del Prato)
L’obiettivo principale dello studio è stato:
evidenziare differenze di fluidità della membrana, nei soggetti diabetici di tipo 2 con complicanze cardiovascolari rispetto a quelli senza precedenti eventi cardiovascolari.
Gli obiettivi secondari invece sono stati i seguenti:
• Confermare la validità della fluidità della membrana dei globuli rossi come nuovo marker di rischio cardiovascolare in una coorte di soggetti diabetici di tipo 2.
• Verificare la capacità del nuovo marker di rischio cardiovascolare di fornire un punteggio indipendente dal valore di emoglobina glicata e altri fattori di rischio correlati al diabete (durata della malattia, terapia, parametri antropometrici, parametri di danno, funzionale e/o strutturale, vascolare).
• Confrontare l’efficacia del nuovo marker (fluidità della membrana dei globuli rossi) con quella di altri sistemi già in uso, come l’UKPDS risk score, per il calcolo del rischio cardiovascolare in una coorte di soggetti diabetici senza pregresso evento cardiovascolare.
Il progetto è stato reso possibile dallo sviluppo di un sistema di bio-imaging, attraverso l’utilizzo di un microscopio confocale, in grado di fornire misurazioni ad elevata risoluzione spaziale della fluidità della membrana plasmatica degli eritrociti, nei tre mesi precedenti la misurazione. La fluidità della membrana così misurata, e quantificata da un parametro chiamato Polarizzazione generalizzata (GP), è servita per formulare uno score di rischio cardiovascolare più sensibile, a confronto con scores già validati ed utilizzati come UKPDS score, al fine di individuare all’interno della popolazione diabetica i soggetti a maggior rischio cardiovascolare.
Dall’integrazione dei dati è stato creato un software che correla ai dati clinici raccolti, l’indice di fluidità ottenuto dalle immagini acquisite al microscopio confocale, generando un metodo automatico, ripetibile e a basso costo della misurazione della GP.
Riteniamo che il nostro progetto sia attuale e di estrema importanza per tutta la comunità, infatti, l’identificazione di una correlazione diretta tra l’alterata fluidità della membrana e il grado di rischio cardiovascolare nei soggetti diabetici potrebbe contribuire ad identificare tra la popolazione affetta da diabete mellito di tipo 2 i soggetti più inclini all’insorgenza di complicanze cardiovascolari, favorendo la progressione verso una medicina di precisione.